La nostra Founder. Dall'alta moda alle mute da surf su misura. Ecco la storia di Cinzia Dell'Omo

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“Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio; un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello è unartigiano; ma un uomo che lavora con le sue mani, il suo cervello e il suo cuore è un artista.”

San Francesco D'Assisi

Arte e artigianato segnano il cuore della nostra founder sin dall’infanzia. Nata in montagna, ma da sempre innamorata del mare, Cinzia è cresciuta nell'officina di famiglia fra l’odore del ferro incandescente, lo stridio continuo del tornio, e l’immagine di un uomo d’altri tempi, che con la forza delle mani e il sudore della fronte plasmava la materia, suo nonno. Quegli occhi abituati al lavoro manuale, sono gli stessi che negli anni vedranno scomparire le tradizioni più preziose nel boato assordante della caduta delle maestranze mentre globalizzazione e industria si facevano strada lasciandosi dietro un deserto di esperienza. Immagini scolpite nella memoria che non la lasceranno mai, e ne guideranno la rotta come fanno i gabbiani con i marinai.

Sono gli anni d’oro della moda italiana, di Armani e Versace, delle top model del calibro di Naomi Campbell, Claudia Shiffer, Cindy Crawford, Linda Evangelista, e Cinzia sin dalla più tenera età, ha bisogno solo di una matita e di un foglio di carta per colorare il suo mondo, sognando di vestire le sue eroine dell’haute couture. Ne disegna a migliaia di quei figurini che nascono dal foglio e la prendono per mano, trascinandola sino all’età più adulta e all’approdo al giornalismo di moda, dove quelle immagini si tramutano in parole e le parole plasmano le immagini.

Sono anni colmi di formazione portati a termine egregiamente con il conseguimento del master con Adriana Mulassano, la storica penna del Corriere della Sera, e con la vittoria del bando per la realizzazione della rivista universitaria di cui è direttrice per i primi due anni. Ma non è ancora la sua strada, e Cinzia ne è consapevole: sente dentro una felicità costipata, come una fiamma ardente che ha bisogno ancora di divampare. Ama scrivere ma non vuole passare una vita intera dietro ad uno schermo, le manca creare con le mani, sente battere dentro la pulsione delle sue origini artigiane.

La vita d’altronde, si sa, ha mille percorsi inaspettati e si evolve nelle maniere più impreviste: Cinzia incontra la celebre costumista Paola Nazzaro approdando al mondo del costume cinematografico: è un lungo periodo di gavetta che la segna nel profondo e da cui scaturisce l’esigenza imperante di una formazione ancor più professionale. Quel vento formativo la porta all’Accademia d’Alta moda e d’Arte del Costume Koefia, sino alla specializzazione in modellistica e grafica per l’abbigliamento.

Fin dalla sua prima collezione del 2008, con lampade di wood e colori reagenti, è evidente il cordone che la lega indissolubilmente ai temi dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente. In “luci della città” gli capi realizzati con materiali riciclati non sono concepiti come moda da indossare ma come arte, una più alta forma di comunicazione per infondere un così forte messaggio di sensibilizzazione sull’inquinamento luminoso: “spegniamo le luci e godiamoci le stelle.”

Uscita dall’accademia arriva l’occasione: l’ufficio celebrities di Gucci, dove Cinzia, lavorando come sarta, è folgorata dall’emozione di poter toccare con mano quei capi di haute couture riadattandoli alle star del grande schermo, ne studia le finiture, ne osserva minuziosamente le tecniche di lavorazione, apprende l’arte della manifattura artigiana d’alta sartoria.

Poi, all'età di 30 anni Cinzia viene letteralmente travolta dal surf. Un’onda potente che la imprigiona e l’avvolge nell’incalzante turbinio della corrente. Questo mondo nuovo e il vento di libertà che lo accompagna la sospingono in una fase della vita fatta di scoperta, passione, cadute e forza: alla terza volta sulla tavola un infortunio la costringe lontana dal lavoro e la pone davanti ai suoi limiti. Un lungo momento di riflessione che la porta ad allontanarsi definitivamente dal mondo dell’haute couture e ad avere la forza di rialzarsi quando tutto attorno sembrava tenerla ancorata a terra. La nostra founder non solo torna a surfare ma inizia anche a sperimentare le prime mutine da surf sul proprio corpo e a notarne la crescente richiesta, nonostante fossero realizzate con materiali alternativi al neoprene. È a quel punto che nasce l’idea di fondare quello che sarebbe diventato il brand Seangolare, mute e costumi da bagno su misura per il surf, il kite surf, lo stand up paddle board e gli altri sport acquatici di superficie.

La sua casa orami appartiene alle onde ed al mare, così Cinzia intraprende un nuovo percorso, ma stavolta, con i piedi sulla tavola: avvia la creazione di capi tecnici da surf per le sue nuove clienti. Torna l’artigiana e rinasce la sua arte. I primi costumi e le prime mute sono la sua esplosione: c’è la moda, c’è la passerella, c’è l’artigianato, c’è il mare, ma manca ancora qualcosa, la perfezione tecnica. Mai soddisfatta e sempre alla ricerca della più attenta minuzia, Cinzia non si accontenta, vuole afferrare quella perfezione e lo fa: lavora per mesi in un laboratorio di mute in neoprene, dove impara a conoscere i materiali e le tecniche di cucitura. Ed ora si che c’è tutto: la tecnica, la conoscenza dei materiali, la caleidoscopica visione dell’artista, la formazione nell’haute couture. Un percorso lungo anni che l’ha portata lontano, ma sempre più vicina al suo sogno, sino a toccarlo, finalmente, con mano. Cinzia è travolta dal suo tumulto interiore che sente debba trovare spazio nella realtà: si licenzia per dedicarsi h24 al suo brand.

È il 2016 e l’artigiana plasma la sua visione: nasce la start up innovativa BY THE SEA di Cinzia Dell'Omo, finanziata dal Fondo della Creatività della Regione Lazio, a sostegno delle attività culturali e creative. 

Una giovane donna che ha creato un'impresa artigiana in un mondo dove i laboratori sartoriali continuano a chiudere: una sfida coraggiosa ma non inconsapevole, frutto di una percorso formativo fatto di mille cadute e di tanta forza, di esperienza e passione per un mondo manifatturiero che grazie alle piccole realtà artigiane come la sua desiste a crollare e ci lega indissolubilmente alle nostre origini.

"A volte per andare avanti bisogna tornare indietro, per me questa è l'innovazione che voglio portare avanti con la mia start up. Mantenere viva la tradizione del lavoro artigiano, divulgare i valori di una moda lenta e sostenibile in un mondo che corre veloce."

Autore:

Gianluca Petracca

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